Claire Redfield nasce in una località imprecisata degli Stati Uniti. Non ci sono molte informazioni sulla sua vita, al di fuori del fatto che lascia l’università per andare a Raccon City, in cerca di notizie del fratello Chris, con il quale ha perso contatti.

Per sua sfortuna, Claire giunge nella placida cittadina proprio mentre si propaga, da ormai un paio di giorni, un’epidemia sconosciuta. Non passa molto tempo affinchè la ragazza si accorga che qualcosa non va, ma è troppo tardi per tornare indietro. Insieme ad un poliziotto della S.T.A.R.S., Leon Kennedy, anche egli giunto da un’altra città, Claire inizia una spasmodica battaglia per la sopravvivenza.

Nonostante la gravità della situazione, Claire è più che determinata a ritrovare il fratello e quindi andare fino in fondo nella vicenda, e affiancata da Leon, si reca al dipartimento di polizia centrale, dove Trova alcune informazioni sulle recenti attività di Chris. Lì scoprirà agghiaccianti notizie sulla Umbrella (il caso al quale Chris stava lavorando), compagnia coinvolta nella realizzazione di armi batteriologiche: il G Virus e il T-Virus, cause della propagazione dell’epidemia nella città.

La parte più complicata è stata sicuramente l’ angelo nella schiena di Claire che è stato interamente dipinto da me con colori appositi per la stoffa (se vi interessa all’interno della gallery sotto trovate l’immagine dell’angelo ad alta risoluzione da poter scaricare ed eventualmente utilizzare per il vostro costume!). All’inizio volevo stamparlo con la carta adatta alle magliette colorate, ma dopo qualche prova mi sono resa conto che il risultato non era soddisfacente e mi sono decisa a disegnarlo a mano direttmamente con la matita sul gilet.

Il giubbottino/gilet è stato abbastanza semplice, realizzato con una stoffa di cotone fuxia, e con un finto colletto di gommapiuma rivestita di stoffa marrone scamosciata. Il gilet sta sopra ad un lupetto che ho reperito in modo abbastanza facile (ho dovuto tagliare le maniche perché erano lunghe, e rifare l’orlo di conseguenza), ed è abbastanza lungo per essere infilato dentro ai pantaloncini fatti con lo stesso tessuto per sembrare un tutt’uno.
Per le sfrangiature nel pantaloncino ho sacrificato un paio di jeans.

Il coltello è finto, la fondina invece l’ho trovata identica in vera pelle in un negozio di softair 🙂

DIFFICULTY
30%

Photo by Domenico Porrello @ Cartoomics 2016 (Thanks to Umbrella Italian Division)


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