Lamù è una ragazza extraterrestre bellissima, dei favolosi capelli lunghi color verde acqua, occhi grandi dello stesso colore e un fisico mozzafiato, messo in evidenza da un bikini tigrato giallo. E’ caratterizzata da due piccole corna che le permettono di volare e di lanciare forti scariche elettriche.

La storia di Lamù inizia quando il popolo alieno del pianeta Uru, decide di conquistare la terra, pertanto con la loro astronave, staziona in orbita intorno alla terra. Al fine di evitare inutili vittime innocenti, il comandante dell’astronave Uru, padre di Lamù, concede una possibilità ai terrestri, stabilendo una gara tra i due campioni dei rispettivi pianeti. Per il pianeta Uru viene scelta Lamù, mentre per il pianeta terra un supercalcolatore elettronico sceglie Ataru Moroboshi, un ragazzo che è sicuramente un campione…ma di sfortuna e codardia. Se in questa gara Ataru Moroboshi, riuscirà entro 10 giorni a toccare le corna di Lamù, la terra sarà salva.

La stoffa tigrata l’ho cercata praticamente ovunque: tutti la vendevano marroncina/giallognola e nera… mentre io la volevo proprio gialla gialla, e soprattutto non eccessivamente “pelosa“.. non so se mi spiego! A salvarmi è stata Giorgia Vecchini, che mi ha portato direttamente da Verona della stoffa che le era avanzata per la versione di lamù preparata da lei… assolutamente perfetta!

Il reggiseno è composto da una fascia che viene stretta al centro e arricciata con un lembo dello stesso tessuto. Quello che molti sbagliano è lo slip, che non è dritto come un comune slip, ma finisce leggermente a “V” sul davanti (chiuso con uno strap lateralmente)

Gli stivali (che definirei più delle “calze alte“) li volevo molto aderenti… ed è lì che i nodi son venuti al pettine. Non riuscendo ad ottenere un buon risultato rivestendo degli stivali alti, ho fatto delle calze da zero sulla stoffa, ma una volta messi camminando scivolavano. Fortuna che esistono le autoreggenti! Ne ho distrutto un paio rimediando così così due elastici in silicone che ho cucito a mano con punti sparsi al tessuto interno. Sul retro ho cucito delle cerniere… et voilà! (O quasi..) Ringrazio di cuore il mio amico Orphen/Giuseppe per avermi dato una mano a fissare la suola e mia nonna per le dritte sulle calze!

Il tacco è stato realizzato a parte: Orphen ha rimediato delle zeppe come le volevo io e le ha incollate con del mastice apposito a delle solette che ha poi “impernato” alla zeppa stessa. La stoffa è stata svoltata e incollata tra la zeppa e la soletta.. il risultato è stato ottimo!

Con degli avanti di stoffa ho realizzato il collarino, sempre chiuso con dello strap/velcro. E delle polsiere… mi manca il coltellino!

DIFFICULTY
10%

Photo by Max Vertua @ Cospladya 2010


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